venerdì 12 dicembre 2014

A NATALE REGALATI E REGALA UNA COPIA DE "LE ORME DEL LUPO"

“Regalare un libro a Natale è cosa saggia,regalare LE ORME DEL LUPO è doppiamente saggio perché piace a grandi e bambini (a partire dalla quinta elementare)".Chiedilo in libreria o acquistalo online.




giovedì 13 novembre 2014

INCONTRO CON L'AUTORE.Domenica alle 16.30 Casale Di Bismantova,RE


Pro Loco Casale di Bismantova,con il patrocinio del Comune di Castelnovo Monti,Assessorato alla Cultura,organizza INCONTRO CON L'AUTORE Armido Malvolti.Domenica 16 Novembre,ore 16.30 c/o sede Pro Loco Via Casale n°28.Letture a cura di:Sara Comastri,Francesco Rossi,allievi della Scuola di Teatro di Francesca Bianchi.Armido Malvolti dialoghera' con il giornalista Giuseppe Delfini e con il pubblico.

martedì 16 settembre 2014

Premio Thesaurus 2014,Isola di Albarella,13/14 Settembre 2014

Sono tornato dall'Isola di Albarella dove ho ricevuto l'ennesimo premio per la mia attività di scrittore. Sono stati due giorni fantastici, caratterizzati da due momenti di eccellenza: ieri la cerimonia di premiazione nella fantastica location di Ca' Tiepolo in Albarella; sabato con la Lectio Magistralis sulla poesia tenuta dal professor De Piscopo, docente di letteratura comparata all'Università Federico II di Napoli. Più dei miei commenti credo sia la motivazione della giuria a testimoniare l'importanza del premio ricevuto: il secondo per la letteratura inedita.PREMIO INTERNAZIONALE DI ARTI LETTERARIE "THESAURUS" terza edizione.Titolo del racconto: "Gervasio l'idealista". Sezione B - Narrativa inedita."Un racconto salace e articolato, venato di ironia e attento alle situazioni e alla rappresentazione dei personaggi come in certe storie di Mark Twain. Colore locale e non solo e in più anche una lezione morale, specie per questi tempi in cui si è capito alla perfezione che l'evasione fiscale non è solo una furbizia ma un reato e non solo verso lo stato ma anche verso tutti quelli che onestamente pagano il dovuto. Una bella scrittura onesta e pulita, dal fraseggio ampio e ricco che obbliga il lettore a non lasciare la pagina prima di essere arrivato alla fine". La motivazione della giuria è firmata da Alessandro Quasimodo, Presidente Onorario e da Rodolfo Vettorello, Presidente di Giuria.Mi chiedo: "Quando mai avrei potuto gustare queste soddisfazioni e vivere queste esperienze se un giorno, un po' per caso e un po' per volontà, non avessi iniziato a scrivere?Poco fa ho aperto il computer e ho trovato la notizia di un altro premio per il libro "Le orme del lupo". Ciao a tutti. A presto.








venerdì 1 agosto 2014

Mercoledi 6 Agosto 2014,Castelnovo Monti.Le Orme del lupo.Presentazione e spettacolo teatrale

Comune di Castelnovo ne’ Monti
Assessorato alla Cultura
Biblioteca comunale “R. Crovi”


Presentazione del libro

LE ORME DEL LUPO

di Armido Malvolti

con

SPETTACOLO TEATRALE

tratto da tre racconti del libro
regia di Francesca Bianchi


Mercoledì 6 agosto 2014 – ore 21

CASTELNOVO NE’ MONTI – Piazza Unità (centro storico)

Saluti di Enrico Bini, sindaco di Castelnovo ne’ Monti,
e Clementina Santi, presidente dell’Associazione scrittori reggiani
Dialogo sul libro tra l’autore ed Emanuele Ferrari
Disegni dal vivo di Mauro Moretti
INGRESSO LIBERO


In caso di maltempo la manifestazione si terrà al Teatro Pietra Bismantova

Informazioni: 0522610204-273, biblioteca@comune.castelnovo-nemonti.re.it

martedì 22 luglio 2014

Premio Cinque Terre Golfo dei Poeti 2014

Premio Internazionale di Poesia e Narrativa Cinque Terre Golfo dei Poeti Sirio Guerrieri, giunto alla 27ª Edizione, organizzato dal Cenacolo Artistico Letterario “Roberto Micheloni” di Aulla, con il patrocinio del Comune di Portovenere Assessorato alla Cultura e in collaborazione con il Centro Aullese di Ricerche e Studi Lunigianesi, l’Associazione “Amici di San Caprasio”, la Pro Loco “Aldo Ruffini” di Aulla e l’Associazione FIDAPA Lunigiana.Cerimonia di premiazione dove il libro “Le orme del lupo” si è classificato quarto. Nelle foto è riconoscibile, al tavolo della giuria, Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel.




mercoledì 11 giugno 2014

Poppi 7 giugno 2014, Abbazia di San Fedele. XXXIX Premio Letterario Casentino. Intervento del Prof Andrea Pellegrini per commentare il libro Le orme del lupo.



Sul far della sera un colpo secco violò l’agreste silenzio. La somarina girò appena la testa all’indietro e lo vide rantolante a terra. Attorno campi colorati di giallo dalla siccità e altri color grigio sabbia con striature marroni e rossastre: su questi ultimi aveva infierito l’aratro. Per trovare un po’ di colore verde lo sguardo doveva scalare le querce, ma anche sui loro rami robusti il marroncino stava prendendo il sopravvento. La chioma del maestoso ciliegio era rossiccia, gialla e marrone chiaro. Poche le foglie ancora verdi.



Si potrebbe credere, leggendo un frammento simile, trattarsi di una pagina del grande Federigo Tozzi. Un momento rubato al romanzo Con gli occhi chiusi, a Tre croci o al Podere, del grande scrittore senese. Ed è invece uno dei tanti baleni che si possono incontrare immergendoci fra i quindici racconti di Armido Malvolti che si trovano riuniti insieme sotto il titolo di: Le orme del lupo. Come Tozzi, oltre a forti chiaroscurali espressionismi paesaggistici, e oltre ad una minuziosa dettagliatissima puntualità toponomastica, anche Malvolti si trova continuamente a utilizzare nella propria scrittura le forme tradizionali del realismo, e, come Tozzi, lo fa anche lui per esprimere una sua particolare visione della realtà. In questo caso, ciò che più colpisce l’animo e le attenzioni dell’autore è il mondo dei bambini, fra odii e dolcezze e fra eterne divisioni maschi/femmine, ma è anche il mondo dei paesi appenninici, con le loro storie inesauribili, da non smettere mai di raccontare e da non dimenticare mai. Si dimentica spesso, noi italiani, la cospicua presenza che possiamo vantare di scrittori di novelle. Ai nomi più noti e più facili da ricordare, come Boccaccio, Verga, Pirandello, Svevo, si deve infatti aggiungere una miriade di penne straordinariamente dedite proprio alla scrittura di racconti: quelle per esempio di Buzzati e Calvino, di Rodari o Silvio d’Arzo, di Moravia naturalmente, ma anche quelle di Gianni Celati e di Pier Vittorio Tondelli, non meno che di Achille Campanile, del bravissimo Claudio Piersanti, di Carlo Lucarelli e del troppo presto scomparso Antonio Tabucchi. A questi nomi si deve oggi aggiungere anche il fruttuoso impegno di Armido Malvolti, intento questa volta a raccontare in forma breve le sue storie. A dirla con il grande Raymond Carver, “un buon racconto vale quanto una dozzina di cattivi romanzi”, e smarrirsi nella selva di storie di Malvolti vale altrettanto. Perché significa andare, di volta in volta, incontro alla realtà della vita così com’è e non come si vorrebbe che fosse senza sottrazioni e senza mai sottrarsene per niente al mondo. Questo è quello che fa Malvolti. Non si sottrae: non alle storie violente nel sottofondo di intensi paesaggi, non ai fallimenti umani da guarire, ai lutti infiniti, agli stupri, alle miserie degli immigrati, non ai delitti o alla bruttezza della guerra né alle violenze subdole che esistono fra gli adulti, ma anche fra i bambini più amabili. “Scrivere prosa” ha suggerito Italo Calvino “non dovrebbe essere diverso dallo scrivere poesia; in entrambi i casi è ricerca d’un’espressione necessaria, unica, densa, concisa, memorabile”. E Malvolti mette in pratica tutte queste cose nella sua scrittura. Quando racconta per esempio della morte di Peppo, ucciso dal parroco del paese poiché ritenuto un indemoniato. Le mette in pratica - restando sempre, il suo tratto, lucido e impersonale -, quando narra le storie di Cri, di Benito e di Paf, litigiosi per una squadra di pallone che alle ragazze è preclusa. Fino a dar vita a pagine piene di sentimento: come quelle di un padre che, in lutto, senza più una ragione e deciso a farla finita, grazie alla poesia del Carducci, alla bellezza della Maremma e all’incontro fatale con una ragazza altrettanto smarrita, si riscuote per rivivere l’ultimo momento felice della sua vita. L’autore è “sempre nascosto”, come ha scritto Neuro Bonifazi nell’introduzione, e “non esplicito, e la sua capacità immaginativa e la sua curiosità fantasiosa è tutta nelle parole e per le ‘parole’”. Cosa che accade per esempio nel bel racconto che dà il titolo al libro, Le orme del lupo, dove due ragazzini - uno buono e l’altro disinvolto - smarriti nei boschi dell’Appennino si gettano in un’avventura più pericolosa dei giochi soliti, incontrando un lupo violento e aggressivo, ma anche Benedetta, una lupa capace di salvare e di accudire come farebbe una madre: “quello era un lupo cattivo” dice uno dei bambini, “Benedetta invece è buona. Mi ha dato il suo calore mentre dormivo, mi ha comunicato la sua amicizia leccandomi il collo, mi ha guidato alla fonte perché potessi dissetarmi, mi ha spinto e tirato sul Cusna per farmi ammirare le meraviglie del creato”. Così scrive Armido Malvolti. Mai fiabesco e sempre invece vicinissimo alla realtà dei fatti e del mondo. Scrittore pluripremiato per i cinque romanzi che ha pubblicati non corso di questo ultimo decennio, Malvolti dedica questi racconti al suo caro Appennino, ma li dedica soprattutto ai suoi piccoli studenti, ai ragazzi delle Scuole Elementari Giovanni XXIII di Casstelnovo ne’ Monti. I veri grandi ispiratori di queste Orme del lupo.

lunedì 9 giugno 2014

Cerimonia di premiazione del Premio Casentino a Poppi

Raccontare la due giorni della XXXIX edizione del Premio Casentino non è facile. Anche al ‘Casentino’ parata di vip tra economia, giornalismo e tv’, titolava domenica La Nazione. Il giornale fiorentino si riferiva ai riconoscimenti che ogni anno vengono assegnati a personalità distintesi in vari campi. Si veda in proposito l’elenco pubblicato più avanti in fotografia. Ma se quello del conferimento dei “Premi d’Onore” è il momento clou della domenica mattina, nella splendida Abbazia San Fedele, che risale al decimo secolo, le emozioni iniziano il sabato pomeriggio con l’assegnazione dei premi minori a scrittori e poeti e con la presentazione degli ultimi libri editi dalle Edizioni Helicon.Quest’anno è toccato al mio “Le orme del lupo” fare da battistrada. Di seguito potete leggere il testo integrale della presentazione curata dal Prof Andrea Pellegrini; qui voglio solo sottolineare la forte commozione provata nell’ascoltare parole così significative pronunciate da persona tanto qualificata. Mi sento in dovere di ringraziare il Centro Culturale “Fonte Aretusa” organizzatore del concorso e la Casa Editrice per aver scelto il mio libro e per avermi fatto vivere un’esperienza tanto significativa.Al tavolo c’era la giuria del “Casentino”; in platea scrittori e poeti provenienti da ogni parte d’Italia.
Il mio racconto inedito è stato premiato la domenica mattina e mi è toccato in sorte di ricevere il premio poco dopo Riccardo Illy e alcuni altri vip (come li definisce La Nazione). Una delle caratteristiche del “Casentino” è che ogni premiato, se vuole,può prendere la parola e parlare di sé e di ciò che scrive. Non mi sono sottratto e ho raccontato in particolare di come il racconto premiato (Gervasio l’idealista) sia stato tolto all’ultimo momento dall’elenco dei 15 pubblicati in “Le orme del lupo”perché non mi convinceva. Mi sono spinto a dire che in letteratura non si getta nulla e che non bisogna mai sopravalutare il proprio giudizio in quanto ciò che a te non piace può invece essere apprezzato da altri. I gusti delle persone non sono uguali: per fortuna! Dire queste cose davanti a una platea tanto qualificata evedere alcuni annuire col capo, mi ha fatto sentire molto fortunato e anche un po’ privilegiato.
Nel suo intervento, Oscar Farinetti ha detto un paio di cose che mi hanno colpito: una è che noi italiani siamo carenti nel saper vendere le nostre eccellenze; l’altra è che dobbiamo recuperare capacità di narrazione, nel senso di aggiungere il valore della parola, che spiega e convince, allo straordinario patrimonio culturale, paesaggistico, alimentare, ecc. di cui l’Italia è ricca. Parole estremamente gratificanti per me che, praticamente da quando ho iniziato a scrivere, con i miei libri cerco di narrare l’Appennino allo scopo di farlo conoscere e di promuoverne le eccellenze. Ho girato l’Italia in lungo e in largo negli ultimi due anni e dopo ogni premiazione ho portato a casa la convinzione di aver seminato qualcosa non solo per me, ma soprattutto per il mio Appennino. Mi auguro che di questo sforzo si rendano conto anche gli amministratori dell’Appennino Reggiano, sia quelli vecchi sia quelli nuovi. E assieme a loro gli operatori culturali. Vorrei tanto che il vecchio detto “Nessuno è profeta in patria” qui venisse smentito.

lunedì 12 maggio 2014

Libreria All'Arco,Reggio Emilia.Venerdì 16 maggio,ore 17.30 Racconti dall’Appennino al Po.Presentazione di “Le orme del lupo”

Venerdì 16 maggio – Ore 17.30
Racconti dall’Appennino al Po
Presentazione di
“Le orme del lupo”
di Armido Malvolti.Con Armido sara' presente Mauro Moretti.
e
“Padus – Racconti padani”
di Maria Silipigni
Ne parlano con gli autori
Clementina Santi e Savino Calabrese Letture a cura di
Giacomo Borgatti
Elena Scialla
Chiara Barigazzi
Fabio Stigliani

Libreria All’Arco - Via Emilia Santo Stefano, 3/d – Reggio Emilia
0522 440065 – www.libreriallarco.it - libri@libreriallarco.it

giovedì 3 aprile 2014

Sinossi "Le orme del lupo"

Sinossi "Le orme del lupo"


SINOSSI RACCONTI E ORDINE DI
PUBBLICAZIONE

L’hanno chiamato Tito.
La guerra e le sue atrocità viste con gli occhi di una bambina
fuggita dalla Bosnia e finita in un campo profughi. Un atto d’accusa
verso ogni conflitto, ma anche un severo richiamo a chi pratica
solidarietà più per moda che per reale condivisione dei valori
dell’accoglienza.

La badante di Romeo.
Un thriller. La lotta di due fratelli per accaparrarsi tutta
l’eredità di una zia. Un investigatore privato incaricato di
ritrovare una badante ucraina scomparsa dopo aver perso il lavoro. Il
misterioso Romeo. I vizi (tanti) e le virtù (poche) di una cittadina
senza nome.

Per colpa di una parola.
Una parola: “esodato”, tante poesie del Carducci, due
sconosciuti che si incontrano nel cimitero di Bolgheri davanti alla
tomba della nonna del poeta. Il dramma della perdita del lavoro e la
frustrazione di chi non lo trova. Poi la “resurrezione” in un
romantico agriturismo toscano.

Il portiere con la gonna.
Una ragazzina con la passione del calcio. La parità conquistata
sul campo con l’intelligenza, l’intraprendenza, la volontà e
l’astuzia. In questo racconto i maschietti non ci fanno una gran
bella figura, però nel finale… grazie a una maglia del Toro, a un
kilt e a una serata in pizzeria…

Non per amore ma per fame (Il profumo degli angeli).
La storia vera di una famiglia
d’Appennino a partire dal 1832. L’Alpe da valicare per
incrementare i commerci, le osterie di via D’la simia, l’amore
che sboccia all’ombra della Pietra, emigrare per mangiare, sposarsi
per fame, l’ultimo figlio a ottant’anni, il bello del narrare: da
nonni a nipoti.

Due segreti per tre femmine.
Uno sparo sconvolge la vita
bucolica di un paese d’Appennino: Peppo è morto. Una bambina, una
somarina e una cornacchia sanno chi ha sparato, ma i solerti
carabinieri che conducono le indagini non le ascoltano. Così i morti
raddoppiano e loro tre si porteranno i due segreti nell’aldilà.

Mr. Baù.
Satira graffiante, dissacrante. La
megalomania di un potente e la dabbenaggine di un popolo. Più le
spari grosse, più sarai creduto. Ma Dio vede e provvede…
soprattutto se lo nomini invano. E allora il popolo ridiventa sovrano
e per il potente e la sua corte sono pronte pale e carriole.

La processione dei cornuti.
Don Marcello è un prete troppo
moderno e ganzo. I ragazzi lo adorano, ma c’è anche chi vuole
cacciarlo. In una piccola parrocchia sulle colline toscane va in
scena lo scontro tra due mondi. Chi vincerà? Lo si scoprirà alla
fine, guidati dalle parole di “Bocca di Rosa” e dalle note di
“Bella ciao”.

Le orme del lupo.
Gita scolastica ai piedi del Monte
Cusna. Due ragazzini in cerca d’avventura: uno dominante, l’altro
dominato. La storia, le faggete, la nebbia, la paura, la notte, il
risveglio con raggelante sorpresa. Un inno alla vita, alla natura,
all’amicizia, alla responsabilità. Per far meditare genitori e
figli.

L’ospite d’onore.
Uno sberleffo a certa tv. Uno
schiaffo a chi la crede capace di fare miracoli, anche di rendere
famosi grazie allo “sciopero della cacca”. Un’esilarante corsa
verso la notorietà che finisce nel water in diretta sulle note della
Marcia di Radetzky. Ma ci può sempre essere un’isoletta su cui
approdare…

La lepre al pronto soccorso.
Andateci piano con gli scherzi!
Può accadere che la vittima vi venga a cercare con due fucili sulle
spalle, determinata a rimettere le cose a posto. Un racconto che
indaga fin nel profondo l’animo di un uomo che prende coscienza del
proprio stato; fino a scoprire che sa “cavalcare l’onda”.

Paradisi cibus.
Una donna ricca e bella alle prese
con i regali di Natale. Un giornalista che non sa come fare gli
auguri di Buon Anno. Dante e Beatrice che fanno l’amore in una
forma di Parmigiano Reggiano. Dio e i Santi alla ricerca del Cibo del
Paradiso. Non vi ci raccapezzate, vero? Leggete e saprete.

Non come Gesù.
Un’amicizia che dura da tre
generazioni. Una fabbrica che delocalizza gettando sul lastrico
decine di lavoratori. Al dramma della perdita del lavoro si somma
quello di due giovani vite “volate via” per troppa amicizia. Ma
davanti alla Croce il popolo chiede e ottiene giustizia. Tragedia e
realtà.

Il lepre Geronimo
Romeo e Giulietta in versione
“fantasia”. Non due giovani esseri umani, ma due lepri; non un
balcone, ma una tana naturale tra i sassi; non la lotta tra due
famiglie, ma le insidie del mondo d’oggi; non una
pozione-sonnifero, ma un grosso uccello senza ali. Trionferà l’amore
o la tragedia?

Facce di tolla.
Uno scrittore “sfonda”
all’ottavo libro e la sua città, che fin lì lo aveva ignorato e
snobbato, decide di festeggiarlo in un Consiglio Comunale convocato
in seduta straordinaria. Troppo tardi. Un’amara riflessione attorno
alla locuzione “nessuno è profeta in patria”.

Ordine di pubblicazione

  1. Le orme del lupo
  2. L’hanno chiamato Tito
  3. Per colpa di una parola
  4. La badante di Romeo
  5. Non come Gesù
  6. Non per amore ma per fame
  7. Paradisi cibus
  8. Il lepre Geronimo
  9. Il portiere con la gonna
  10. Due segreti per tre femmine
  11. La processione dei cornuti
  12. La lepre al pronto soccorso
  13. L’ospite d’onore
  14. Mr. Baù
  15. Facce di tolla
Motivazione.
1) Le orme del lupo, perché dà il titolo al libro
2) L’hanno chiamato Tito, perché sposta l’attenzione
del lettore: dall’Appennino al Mondo (ex Jugoslavia) e perché
pluripremiato in Concorsi Letterari.3,4,5) Per colpa di una parolaLa badante di Romeo
Non come Gesù, perché affrontano tematiche sociali legate
al lavoro e alla vita quotidiana della gente semplice.
6,7) Non per amore ma per fameParadisi cibus,
perché raccontano storie contrapposte: una ispirata da vicende
realmente accadute, l’altra di assoluta fantasia, ma entrambe
ambientate attorno alla Pietra di Bismantova.
8) Il lepre Geronimo, una favolosa storia d’amore.
9,10) Il portiere con la gonna e Due segreti per tre
femmine, perché, nel bene e nel male, protagonisti sono soggetti
femminili, in particolare due adolescenti.
11,12) La processione dei cornuti e La lepre al pronto
soccorso, perché, pur affrontando temi attuali e scavando nel
profondo dell’animo umano, lo fanno in modo scanzonato.
13,14) L’ospite d’onore e Mr. Baù, perché si
tratta di pura satira.
15) Facce di tolla, è il naturale epilogo.