giovedì 23 maggio 2013

Motivazioni Giuria "Premio Scriviamo Insieme" 2013



SEZIONE B – NARRATIVA BREVE EDITA O INEDITA A TEMA LIBERO

1°classificato:
ARMIDO MALVOLTI di Castelnovo ne' Monti (Reggio Emilia) con "L'hanno chiamato
Tito"


Talento, proprietà di linguaggio, abilità comunicativa sono solo il mezzo con cui monologhi
e ricordi colmi di presenze ancora ben vive, si rincorrono, sembrano sfuggire o tendere
agguati.
Il lettore viene spinto sull'altalena della narrazione che oscilla fra il presente e un passato
troppo prossimo, con un ritmo che anestetizza le membra e impedisce la fuga, pur
lasciando la mente lucida e gli altri sensi attivi, tanto da poter sentire ogni movimento di un
bisturi che apre squarci di verità.
Tutto con una spontaneità tale che neppure ci si rende conto di come e quando ciò inizi.
Domande di bambina, con una trasparente chiarezza, una saggia ingenuità e una sana
insistenza che non danno scampo ad alcuna bugia.
Non si imbrogliano i bambini, non si inganna la purezza d'animo che non conosce falsità.
E' la disarmante forza di un “Piccolo Principe” che, questa volta, non è nato su B612.
Come il personaggio di De Saint-Exupéry, la protagonista vede e tocca le catene in cui si
dibatte ancora l'umanità, ma facendolo nella maniera più “terrestre” possibile, perché è
questo il modo che conosce.
Il coraggio di sopravvivere senza l'estremo appiglio davanti a un'evidenza che le fa dire se
dio non l'abbia ammazzato la guerra, un coraggio che diviene il mezzo che permette al
miracolo umano di avvenire, riscattando la disperazione con la luce della speranza. La
bambina, malgrado tutti gli orrori, rimane se stessa e, libera da meccanismi di aritmetiche
giustizie, coscientemente incredula davanti a ragioni che promettano castighi o compensi,
sente ancora dentro, un cuore che pulsa. Folle di quel qualcosa che rende grandi i piccoli
umani, chiede un abbraccio, un abbraccio vero. Dunque è ancora viva nella sua forza di
essere meraviglioso, come solo un mortale può, e anche lei, un abbraccio, il suo, lo vuole
ancora donare...

mercoledì 22 maggio 2013

Roma.Premio Scriviamo Insieme,Teatro Aurelio.19 Maggio 2013


Il Premio "Scriviamo insieme", come hanno affermato il presidente dell'Associazione Scriviamo Insieme, Vittorio Scatizza, e il presidente della giuria, Ettore Peluffo, è un Concorso in crescita: lo testimoniano le 726 opere iscritte quest'anno. Essere arrivato primo nella sezione "Narrativa breve" è motivo di grande soddisfazione. E di emozione. Emozione che è aumentata quando sono salito sul palco del teatro Aurelio tra gli applausi. Emozione che è ulteriormente salita quando il Dottor Carlo Dotti, poeta, scrittore e membro della giuria, ha letto il racconto. Era la prima volta che ascoltavo "L'hanno chiamato Tito" letto da altri. In alcuni passaggi si è emozionato... io con lui. E il pubblico ascoltava in religioso silenzio. Questi sono i momenti sognati da chi, come me, scrive solo per passione. Momenti impagabili. Voglio qui rinnovare i miei ringraziamente agli organizzatori, alla giuria e al numeroso pubblico di scrittori e poeti, al dottor Dotti, lettore/interprete perfetto. Alla fine ero talmente emozionota da essere stato capace di pronunciare una sola parola: "Grazie". Mi sono pure dimenticato di scusarmi perché me ne sono dovuto andare subito per non perdere il treno. A Roma ho incontrato un amico scrittore conosciuto alle premiazioni del Premio Cattolica. Si tratta di Giuseppe Amato, l'autore del bellissimo libro "L'eco dei miei passi a Kabul". E' un capitano dell'esercito, spesso all'estero a rappresentare l'Italia nelle varie misisoni umanitarie. Il libro racconta in modo molto efficace le sue esperienze in Afganistan. Prima è stato in Bosnia, in agosto partirà per il Kosovo. Voglio portarlo a Castelnovo e fargli incontrare gli studenti e la gente. Voglio che altri, oltre me, possano ascoltare dalla sua viva voce le esperienze (e le avventure) che ha compiuto. Se non fosse scoppiata in me la passione per la scrittura, lo avrei mai incontrato?