martedì 1 ottobre 2013

VII° Premio Letterario Citta' di Perugia,28 Settembre 2013




Il 7 settembre ho pubblicato la notizia dell’inserimento del racconto “L’hanno chiamato Tito” nell’elenco dei dieci finalisti del VII° Premio Letterario “Città di Perugia”.
Sabato 28 settembre, presso la Sala del Dottorato-Museo Capitolare nella splendida piazza IV novembre a Perugia, si è svolta la cerimonia di premiazione.
La particolarità di questo Premio è che alla Giuria Tecnica viene affiancata una Giuria Popolare. La Giuria Tecnica ha selezionato dieci opere tra le 134 pervenute e, all’inizio di settembre, le ha consegnate ai trenta giurati popolari affinché potessero leggerle e valutarle. Solo il testo e il titolo, senza il nome dell’autore rimasto rigorosamente anonimo. All’inizio della cerimonia, durante la premiazione della sezione giovani, i trenta giurati hanno espresso il loro voto su di una scheda consegnata solo in quel momento. Avevano a disposizione dieci voti, da uno a dieci, con l’obbligo di assegnarli tutti. Significa che ogni giurato non poteva assegnare un voto a un’opera e niente alle altre, ma era obbligato, pena l’annullamento della sua scheda, a stilare per ogni finalista una classifica da uno a dieci (senza possibilità di assegnare lo stesso punteggio a più di un’opera). I voti della Giuria Popolare così espressi sono stati sommati a quelli della Giuria Tecnica, rimasti segreti fino alla fine dello scrutinio.
E’ stato emozionante leggere in tempo reale su di un tabellone luminoso i voti assegnati da ciascun giurato alle dieci opere finaliste.
Al termine dello scrutinio delle schede della Giuria Popolare “L’hanno chiamato Tito” era quarto. A quel punto sul tabellone luminoso sono comparsi i voti della Giuria Tecnica che aveva invece assegnato a “L’hanno chiamato Tito” il massimo dei voti. La somma dei due punteggi ha determinato la classifica finale: primo il racconto “Dieci chicchi di caffè”, secondo “L’hanno chiamato Tito”, terzo “Una giornata particolare”.
Analizzando i voti dei 29 giurati (una scheda è stata annullata) colpisce un dato: “L’hanno chiamato Tito” è stato penalizzato da quattro giurati che gli hanno assegnato tre due e un uno (si veda la scheda di seguito pubblicata). E’ più che comprensibile. Si tratta di un racconto molto duro, spietato, che può provocare nel lettore una sorta di azione di rigetto. Nella motivazione la Giuria Tecnica ha scritto tra l’altro: “E’ il terribile racconto della guerra in Jugoslavia con gli occhi di una bambina…”. La motivazione così chiude: “Uno scenario da tragedia moderna”.
Sono tornato da Perugia particolarmente soddisfatto. Con quello che andrò a ritirare a Sassari il 18 ottobre, sono già sei i premi assegnati a questo fortunato racconto: quattro primi e due secondi.
Grazie di cuore all’Associazione Culturale “IL CORIMBO” organizzatrice del Concorso e alle due giurie.         

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